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PANNELLI RADIANTI A PARETE E SOFFITTO
A differenza di quanto avviene a pavimento, la superficie del soffitto si presenta sostanzialmente libera, con pochissimi vincoli di natura strutturale ed architettonica (basti considerare, ad esempio, quelli legati alla presenza di arredi).
L’installazione di pannelli radianti, sia per il raffrescamento che per il riscaldamento, è quindi particolarmente indicata in questo tipo di applicazione considerando anche il fatto che gli elementi impiantistici possono essere integrati all’interno dei componenti edilizi, realizzando superfici senza interruzioni e maggiormente sfruttabili.
Le migliori prestazioni sono offerte dai sistemi a soffitto per il raffrescamento estivo, così come dai sistemi a pavimento per il riscaldamento invernale. In estate è molto interessante l’effetto barriera attiva generato dal posizionamento dei pannelli radianti all’intradosso della copertura assorbendo gran parte del carico incidente e passante per conduzione. In prossimità di vetrate, ampie finestrature, i pannelli sono in grado di assorbire meglio il maggior carico convettivo e radiante da esse prodotto. L’insieme di tali fattori permette di raggiungere rese unitarie molto elevate fino a 150-
I soffitti radianti trovano diversi campi di utilizzo: il settore terziario, gli ambienti residenziali, le strutture alberghiere ed ospedaliere. Negli uffici, i sistemi a soffitto metallico e con bassa inerzia vengono generalmente usati sia per il riscaldamento che per il raffrescamento. Il sistema è costituito da colonne montanti di alimentazione della rete orizzontale a soffitto che, a sua volta, alimenta le singole zone o i singoli uffici.
La regolazione può essere fatta agendo sulla parte idraulica del sistema ed intercettando l’aria quando le zone non vengono utilizzate e può avvenire o per singolo ufficio o per zone.
In ambito residenziale ed alberghiero, la soluzione più generalizzata è quella che utilizza i pannelli in gesso rivestito. Il controllo dell’umidità e il ricambio di aria possono essere ottenuti mediante una canalizzazione per il trattamento dell’aria primaria in grado di garantire la portata di aria di rinnovo prevista.
Esistono due principali modalità di installazione dei sistemi a soffitto: in aderenza alle strutture oppure a controsoffitto. Nel primo caso i pannelli (rete di tubi capillari) possono essere applicati direttamente al soffitto grezzo mediante barre di modulazione e staffe e successivamente intonacati. Questo tipo di soluzione si presenta di più difficile realizzazione ed è meno versatile.
Nel secondo caso, più diffusi, i moduli radianti preassemblati sono fissati sulla struttura metallica del controsoffitto. Come per qualunque tipo di controsoffitto anche la struttura metallica del soffitto radiante può essere sia aderente che ribassata rispetto all’intradosso esistente; la seconda alternativa è da preferire perché agevola le operazioni di manutenzione e controllo.
I moduli radianti possono essere anche di metallo, acciaio o alluminio (come, ad esempio, i film radianti). Un’altra tipologia è costituita dai controsoffitti realizzati con lastre di gesso rivestito nelle quali è già integrato il circuito capillare, in genere tubi di PVB, inserito all’interno di apposite scalanature.
Lo stesso tipo di elemento viene utilizzato per impianti a parete. Un aspetto particolarmente importante da valutare per garantire le condizioni di comfort desiderate all’interno dei singoli ambienti è la regolazione. Come già accennato nel caso di uffici, in presenza anche di un unico soffitto radiante, la regolazione può essere effettuata per zone o anche ambiente per ambiente (in presenza di locali separati come, ad esempio, stanze d’albergo o di ospedale).
I tipi di regolazione sono di due tipologie principali, legate al tipo di distribuzione scelto: distribuzione a collettori, con regolazione dei singoli circuiti con attuatori elettrotermici, e distribuzione con stacchi diretti dalla dorsale con regolazione con valvole di zona a due o tre vie.
Il primo tipo di regolazione viene utilizzato quando serve una gestione individuale. Vari locali sono collegati ad un unico collettore e i circuiti sono regolati singolarmente attraverso attuatori termoelettrici comandati dai singoli termostati ambiente.
Il secondo tipo di distribuzione è, invece, adatto ad ambienti di maggiori dimensioni con regolazione di zona. La superficie è divisa in varie zone, ognuna delle quali è comandata da una valvola di zona controllata, a sua volta, da un termostato di zona.
Esistono poi situazioni intermedie, nel caso, ad esempio, di locali non molto grandi regolati singolarmente, ma disposti in modo simmetrico rispetto ad un corridoio. La soluzione più utilizzata prevede stacchi diretti dalla dorsale, ma installando su ogni stacco una valvola di zona comandata dal termostato ambiente.
Soluzioni innovative di regolazione sono quelle realizzate mediante apparecchi in tecnologia "bus" che offrono vantaggi rilevanti rispetto alle soluzioni tradizionali. Grazie alla tecnologia bus, l’installazione è semplificata, il cablaggio necessario al collegamento dei dispositivi è notevolmente ridotto ed ogni dispositivo può essere collegato al cavo bus senza una sequenza predeterminata.
Tale soluzione conferisce grande flessibilità al sistema: grazie alla sua modularità, un impianto può essere dimensionato correttamente in base alle effettive esigenze del cliente in un dato periodo e successivamente ampliato senza problemi.